...e come non poteva mancare in un blog così curioso e voglioso di nuove forme, colori, profumi qualche pillola di architettura... infondo ogni punto che noi guardiamo deriva da essa...quella forma di arte che compone, sperimenta, che ha coraggio, che ci immagina e ci fa immaginare dentro un luogo.
Io ne ho studiata un pò e ancora mi stupisco della sua potenzialità che trova spazio in molte occasioni di vita....
Pochi giorni fa ho ricevuto una monografia di un architetto che a me piace molto....lei sì che ha quel coraggio di cui parlavo prima...il suo nome è Zaha Hadid, architetto e designer irachena naturalizzata britannica, prima donna ad aver avuto l'onore di accedere nel 2004 ad uno dei premi più autorevoli dell'architettura.... il Pritzker Prize!!!
Hadid con coraggio rompe lo schema del flusso continuo e coerente tra l'esterno e l'interno, sostiene il bisogno di rompere le relazioni tra forma e funzione, accetta una loro interdipendenza sì ma anche una loro indipendenza.
Il fatto che le parti dell'edificio possono essere accostate senza necessariamente dovere trovare il modo di dialogare, costituisce un primo forte elemento di originalità del linguaggio di Hadid.
Pur partendo dalla fantasia il suo linguaggio non esclude il rigore, lo studio delle piante.... gli spazi diventano paradossalmente monumentali anche se, allo stesso tempo, sono in antitesi con questo concetto.
Tuttavia rincorre il piacere......l'architettura del piacere.... Hadid in parecchie occasioni ribadisce che il fine sublime dell'architettura è quello di 'infondere piacere'......e piacere sia :)
Zaha Hadid
...d'altronde il mistero della vita non è altro che la ricerca della bellezza e la bellezza è puro piacere, grande Hadid.
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